Documentazione prodotta da: |
Parrocchia di Santa Maria Maggiore |
Sede: |
Chiesa di Santa Maria Maggiore - Gioia del Colle (Ba) |
Date di esistenza: |
Canonicamente eretta ab immemorabili |
Profilo di storia istituzionale: |
«La chiesa di Santa Maria Maggiore, la cui appartenenza alla diocesi di Bari è attestata sin dal secolo XII è probabilmente, sin dai tempi più antichi, un'organizzazione collegiale. Sulla base dei documenti conservati nell'archivio della chiesa non è possibile ricostruire le vicende istituzionali della stessa prima della fine del secolo XVI. Per il Seicento, ad integrazione delle notizie forniteci dagli apprezzi della terra di Gioia intorno alla composizione del collegio, alla presenza di un certo numero di diaconi, suddiaconi e chierici, tutti impegnati nella celebrazione quotidiana delle messe e nei vari uffici della chiesa, e alle rendite e relative ripartizioni, le fonti parrocchiali attestano ampiamente la natura di collegiata della chiesa, in conformità con quanto riportato nelle relationes ad limina degli arcivescovi dell'archidiocesi barese Sersale, Granafei e Loffredi. Nel XVIII secolo, nella collegiata "vera" o "insigne" di Gioia, il servizio liturgico era assicurato dall'arciprete, che aveva la cura delle anime, da due primiceri, dieci canonici e da un numero variabile di preti, diaconi, suddiaconi e chierici. ... la "collegiata quad honores tantum" di Gioia, il 9 febbraio 1856 fu riconosciuta come vera collegiata dai commissari plenipotenziari per l'esecuzione del Concordato. Più tardi, con l'attuazione delle leggi di incameramento e di liquidazione dei beni dell'asse ecclesiastico da parte dello Stato italiano, la stessa fu assogettata alla normativa generale. Il numero dei canonici andò man mano diminuendo fino a quando, con la morte dell'ultimo sacerdote avvenuta il 3 agosto 1904, si estinse in capitolo.» (1) |
(1) A. Muscedra, L'archivio della Chiesa Matrice di Gioia del Colle: inventario, in Gioia. Una |
città nella storia e civiltà di Puglia, a cura di M. Girardi, Fasano, Schena Editore, 1988 |
pp. 429 - 468 |