Documentazione prodotta da:
Confraternita del Santissimo Sacramento
Sede attuale della confraternita:

Chiesa di Sant'Antonio Abate - Capurso (BA)

Condizione giuridica:
Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto con decreto del 28 gennaio 1935
Date di esistenza:
[1539] -
Profilo di storia istituzionale:

L’Arciconfraternita fu istituita nella chiesa di S. Antonio Abate nella prima metà del XVI secolo. La bolla pontificia delle sua istituzione è andata dispersa. La sua esistenza è documentata dagli «ordines» seguiti alla visita pastorale di Antonio Puteo nel 1578, dal testamento di Giovanni Mastroluiso rogato nel 1594 dall’arciprete don Diomede Alba, protonotario apostolico, e dal testamento di donna Laura Pappacoda rogato dal notaio Salvatore Vecchi nel 1595. In entrambi i testamenti ai priori delle confraternite del Ss. Sacramento e del Rosario veniva concesso il diritto di nominare insieme con l'arciprete protempore, tre zitelle orfane e povere del comune di Capurso, per il sorteggio dei maritaggi del Monte detto dei Signorelli, che si teneva ogni anno il 25 dicembre. Altre significative attestazioni sono costituite dalla bolla pontificia di papa Paolo V del 1608, con cui veniva concessa una plenaria  indulgenza di anni sette in occasione di diverse festività, e dalla bolla  di papa Clemente XI del 1721, che concedeva ulteriori indulgenze. Agli inizi dell’Ottocento il sodalizio conobbe un periodo di rilevante decadenza che comportò una notevole riduzione del numero dei confratelli e l’assenza di un Consiglio di amministrazione. Tuttavia, i confratelli continuarono ad esercitare le principali pratiche religiose fino al 1830, anno in cui il sodalizio si ricostituì grazie all’aggregazione di molti devoti appartenenti al ceto dei  contadini e all’impegno dell’arciprete del tempo, don Teodoro Bali, e dell’arcivescovo di Bari, mons. Michele Basilio Clary, coadiuvati dal vicario generale della Curia arcivescovile di Bari, il canonico don Michele Garruba, il quale, trovandosi a Napoli, avviò le pratiche per ottenere il sovrano beneplacito, concesso dal re Ferdinando II con decreto del 15 maggio 1831. Il 29 novembre 1835 un nuovo sovrano decreto conferì alla stessa il titolo di Arciconfraternita con diritto di precedenza sulla congrega del Rosario. Il 30 marzo 1836 il sodalizio si trasferì nella chiesa di S. Francesco da Paola, dove svolse le sue funzioni per un breve periodo. Ritornò nella sua antica sede nel 1840. Da questo momento in poi l’Arciconfraternita conobbe una fervida partecipazione popolare e un significativo incremento degli iscritti, per cui sin dal 1859 si sentì l’esigenza di riparare e ampliare l’antica struttura della chiesa di S. Antonio abate, che versava già da diversi anni in pessime condizioni. I lavori cominciarono alla fine del 1880 e si conclusero entro il 15 aprile 1882. Numerosi e particolari erano gli obblighi che l’Arciconfraternita doveva osservare, come il mantenimento della Cappella del Ss. Sacramento nella chiesa matrice, la fornitura di olio per due lampade all’interno della stessa, e la fornitura di cera per le festività d’obbligo, per il Sepolcro e le Quarant’ore, per la terza domenica di ciascun mese e per l’esposizione del Santissimo nel primo giorno dell’anno e in tutte le altre occasioni in cui era prevista. Inoltre l’Arciconfraternita partecipava a tutte le processioni della chiesa matrice e ciascun confratello aveva l’obbligo di impegnarsi in opere di carità a favore degli infermi poveri del comune e degli orfani. Ancora oggi il sodalizio continua ad esercitare alcune di queste funzioni religiose e caritatevoli.