Documentazione prodotta da:
Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli
Sede:

Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli - Bitritto (Ba)

Date di esistenza:
Canonicamente eretta ab immemorabili
Profilo di storia istituzionale:

«La dipendenza della chiesa di Bitritto dalla giurisdizione diocesana di Bari è attestata, già nel XII secolo, nel decreto sul cattedratico dell’arcivescovo Rainaldo. Anticamente le funzioni di culto si svolgevano nella chiesa matrice di S. Angelo, conosciuta anche col titolo di S. Michele Arcangelo. Nel 1529 Pietro Monroya, vicario generale dell’arcivescovo di Bari, concesse il proprio assenso affinché la chiesa si S. Maria di Costantinopoli, da poco edificata per adempiere a un voto fatto durante una pestilenza, fosse unita, incorporata ed annessa alla preesistente matrice. In seguito a tale annessione, il clero di Bitritto abbandonò la chiesa di S. Angelo e si trasferì stabilmente presso l’attuale matrice, che assunse il doppio titolo canonico di S. Maria di Costantinopoli e si S. Michele Arcangelo. Il servizio liturgico della chiesa era assicurato da un capitolo costituito inizialmente da tre dignità (un arciprete e due primiceri) e da quattordici canonici. Successivamente si registrò una temporanea diminuzione del numero dei canonicati, causata dalla penuria delle rendite capitolari. Nel XVIII secolo i canonicati diventarono sedici grazie all’istituzione di due benefici de jure patronatus laicorum, fondati dal canonico Michele Arcangelo Pensarla. Dovendosi formare, nei primi decenni del secolo XIX, i piani dei titoli di sacra ordinazione delle chiese ricettizie, il capitolo non fu in grado di produrre il titolo di erezione che comprovasse la natura collegiata della chiesa… Il 29 agosto 1843, i due commissari plenipotenziari incaricati di rendere esecutivi gli accordi del Concordato del 1818 fra S. Sede e Regno delle Due Sicilie, "in forza di prova suppletoria, […] in mancanza del titolo originario di fondazione ed erezione in Collegiata dispersosi per la diuturnità del tempo, e per disastri avvenuti in quell’archivio", dichiaravano la chiesa di Bitritto "vera collegiata". Il 27 gennaio dell’anno successivo, il sovrano sanzionava definitivamente tale riconoscimento. Fino a tutto il secolo XIX, la chiesa di Bitritto risulta essere stata alternativamente di libera collazione della S. Sede e dell’arcivescovo di Bari. Con l’attuazione delle leggi di incameramento e di liquidazione dei beni dell’asse ecclesiastico da parte dello Stato italiano, iniziava anche per il capitolo di Bitritto il lento processo di estinzione che lo avrebbe condotto, in meno di un secolo alla completa scomparsa. ... I RR.DD. 7 luglio 1866, n. 3036 e 15 agosto 1867, n. 3848, decretarono la definitiva soppressione del capitolo.» (1)

(1) G. Gentile, L'archivio della parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli di Bitritto

    in Prime indagini e archivi parrocchiali, a cura di S. Palese, Bari, Edipuglia, 1986,
    pp. 141 - 156